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La nostra filosofia
I valori della Pontecagnano Academy si basano su alcune semplici ma significative regole che mettono al primo posto il benessere dei nostri allievi, la loro crescita psicomotoria e il rispetto verso gli altri. Tutti questi concetti si possono sintetizzare in un’unica espressione: FAIR PLAY.
Che cos’è il fair play e dove nasce
Il termine fair play esprime una serie di regole comportamentali che mettono al primo posto il rispetto per se stessi, per gli altri giocatori e per il regolamento. Inoltre, pone un focus sugli ideali di amicizia e spirito sportivo. Questo concetto, che significa letteralmente «gioco corretto», si riferisce a un’etica comportamentale nata in ambito sportivo nel Regno Unito dell’Ottocento.
Il fair play come lo intendiamo oggi prende forma nell’Inghilterra vittoriana, in cui gli aristocratici inglesi, nel loro tempo libero, organizzavano e partecipavano a competizioni sportive, ma lo facevano come attività fine a se stessa, in cui il risultato era molto meno importante del fatto di stare insieme. Il fair play si basa sui valori primari dello sport: amicizia, inclusione, collaborazione, uguaglianza, lealtà, integrazione, ed etica. Di conseguenza, cerca di mettere in fuorigioco tutte le pratiche scorrette come doping, brogli, corruzione, violenza fisica, verbale e psicologica.
Come si esprime il rispetto per noi stessi e per gli altri
Il rispetto per se stessi si manifesta con l’impegno e l’autodisciplina sia durante gli allenamenti che le competizioni sportive. Invece, il rispetto per gli altri si esprime nell’attenzione verso i compagni e gli avversari, nell’accettare le regole del gruppo e nel controllo delle proprie azioni al fine di tutelare la sicurezza altrui.
Perché è necessario il fair play
Il fair play insegna, in una società in cui il fine giustifica spesso il mezzo, a saper perdere e a considerare anche la sconfitta un insegnamento prezioso per la crescita “umana” e agonistica della persona. La spettacolarizzazione della società moderna influenza anche il mondo dello sport, ma è necessario rispettare un regolamento etico. Le regole, nel calcio come nella vita, sono fondamentali per gestire le situazioni. Dobbiamo comprendere che rispettare le regole è essenziale, soprattutto quando gli altri non lo fanno, perché il nostro comportamento può essere da esempio e indurre anche gli altri ad attenersi alle regole.
Un esempio di fair play nel calcio di Serie A
Tra gli episodi più noti c’è quello di Paolo Di Canio ai tempi del West Ham nel 2000. L’ex attaccante, trovandosi libero di tirare a porta vuota contro l’Everton, decise di fermare il gioco per consentire soccorsi al portiere avversario. Questo gesto fu particolarmente apprezzato e gli valse un premio per il fair play. Un altro esempio recente è Cristiano Ronaldo, che in una partita della Champions League asiatica chiese all’arbitro di annullare un rigore assegnato per errore.
Un esempio negativo in cui non è stato applicato il fair play
Tra i casi celebri di mancato fair play, ricordiamo l’espulsione di Zinedine Zidane per la testata a Marco Materazzi nella finale del Mondiale 2006. Questo gesto macchiò la carriera di un campione e rappresenta un esempio di come perdere il controllo possa portare a conseguenze gravi.